Alla base di un sorriso ritenuto armonico risiede un equilibrio in simmetria e dimensione tra due componenti cromatiche di base: il bianco, costituito dalla corona dentale, e il rosa, la componente parodontale. La perdita della componente rosa tra gli elementi dentali, con conseguente comparsa di “spazi neri”, costituisce indubbiamente uno di questi aspetti disarmonici e rappresenta forse una tra le più controverse sfide terapeutiche in ambito parodontale. Questo aspetto clinico deriva dall’alterazione di una componente anatomica specifica e ben definita, quale la papilla interdentale.
La papilla interdentale è generalmente descritta come la porzione di gengiva che occupa lo spazio tra due denti adiacenti. La papilla interdentale, inizialmente considerata come una semplice parte della gengiva di forma piramidale, è un’entità anatomica dalla morfologia complessa, alla quale oggi si riconoscono sia finalità protettive, verso il parodonto profondo e le superfici radicolari, sia funzioni estetiche e fonetiche; la sua perdita deve quindi essere valutata come l’alterazione dell’insieme delle sue specifiche funzioni.
Molteplici sono le cause che possono condurre alla perdita o al danneggiamento della papilla. Tali fattori possono essere distinti tra:
- infettivi (come gengiviti e parodontiti)
- e traumatici (come l’uso scorretto dei dispositivi igienici domiciliari e la chirurgia parodontale)
La perdita della papilla parodontale prende il nome di “Black Triangle Syndrome”, in quanto si viene a creare fra un dente e l'altro una finestra nera (a causa della mancanza di luce nella bocca) estremamente antiestetica. Oltre all’inestetismo, si avrà una maggior sensibilità al caldo e al freddo a causa dell'esposizione della radice dentale. Quando la perdita dei tessuti interdentali è già avvenuta possono essere attuate molteplici tecniche con finalità ricostruttive, le quali essere distinte in due categorie: chirurgiche e non chirurgiche. Le tecniche a disposizione sono varie e la scelta in merito a quale adottare è strettamente legata al quadro clinico e alle scelte del paradontologo. Questi trattamenti garantiscono un miglioramento dell'estetica del sorriso e delle funzioni parodontali del paziente. Due sono le caratteristiche principali della medicina rigenerativa: il potenziale rigenerativo, appunto, e quello antinfiammatorio.