Attenzione alle terapie ortodontiche proposte come espansione del palato!
Esistono molte tipologie di terapie di espansione palatale: alcuni interventi terapeutici vengono proposti come espansori del palato senza, invece, effettivamente andare ad intervenire a livello scheletrico e solo a livello dentale, facendo inclinare verso l'esterno i denti simulando un'espansione ossea che, però, non è reale. In un caso di ipoplasia mascellare, questo non garantirà quindi il corretto sviluppo palatale né la realizzazione di uno spazio necessario per l'eruzione di tutti i denti in arcata.
I LIMITI DELL'ESPANSIONE RAPIDA DEL PALATO
La corretta tecnica di espansione del palato prevede la rottura delle suture che uniscono le due ossa mascellari che formano il palato, con allargamento delle stesse e formazione di un diastema (spazio) fra i due incisivi centrali. L'espansione del palato però, anche se correttamente eseguita, è una tecnica prettamente ortopedica che interviene in maniera abbastanza violenta su una singola struttura e non sulla globalità del sistema stomatognatico.
Con questa tecnica sarà quindi difficile la gestione:
- di eventuali esiti cicatriziali
- della successiva crescita craniale del paziente, soprattutto nella fase del picco di crescita dell'età puberale
- delle asimmetrie di sviluppo delle due ossa mascellari
- di eventuali torsioni delle ossa palatali
- dello sviluppo delle articolazioni temporo-mandibolari
- del bilanciamento occlusale e del rapporto mandibolo-mascellare
- della correzione di cicli masticatori non fisiologici
- del miglioramento dell'assetto posturale del paziente
- della deglutizione
- della tonicità dei muscoli masticatori e orbicolari
La tecnica di espansione rapida del palato risulta, peraltro, fastidiosa e in alcune fasi addirittura dolorosa e, prevedendo l'ancoraggio fisso di un apparecchio ortodontico a livello dentale, aumenta la cariorecettività del paziente.
Occorre inoltre sottolineare il seguente aspetto: l'espansore del palato può essere un utile strumento se il clinico è esperto nel gestirlo, altrimenti potrebbe risultare un'arma a doppio taglio: una gestione scorretta di questa terapia può infatti comportare problematiche talvolta ancor più gravi della malocclusione iniziale che si voleva correggere.
In seguito a supervisioni di trattamenti di espansione palatale incongrui per tecniche o tempistiche tardive (8-9 anni), abbiamo riscontrato nei piccoli pazienti l'insorgenza di un'importante sintomatologia dolorosa, nonché la mancanza di una correzione completa della malocclusione e del rapporto mandibolo-mascellare.
Per garantire una corretta e bilanciata espansione del palato, in equilibrio con i restanti sistemi occlusali e posturali, i nostri specialisti (come docenti della Orthodontic School di Rimini) consigliano sempre (se non in eventuali casi gravissimi da valutare con chirurgo maxillo-facciale) una terapia funzionalizzante che:
- non prevede rotture di suture ed eventuali esiti cicatriziali
- sfrutta la forza di sviluppo del paziente in età evolutiva
- accompagnerà il paziente durante tutte le principali fasi di crescita craniale, senza il rischio di recidive durante il picco di crescita dell'età puberale
- sarà sempre indolore e non fastidiosa
- prevede l'utilizzo di apparecchi rimovibili (maggior comfort psicologico per il paziente)
- è acariogena (non aumenta il rischio di lesioni cariose)
- corregge le asimmetrie di sviluppo delle due ossa mascellari
- corregge le eventuali torsioni delle ossa palatali
- favorisce un corretto sviluppo delle articolazioni temporo-mandibolari
- favorisce il bilanciamento occlusale e del rapporto mandibolo-mascellare
- corregge eventuali cicli masticatori non fisiologici
- porta ad un miglioramento dell'assetto posturale del paziente
- favorisce la correzione di un'eventuale deglutizione atipica
- migliora tonicità dei muscoli masticatori e orbicolari
- eviterà l'insorgenza di sintomatologie gnatologiche da disordini mandibolo-cranio-cervicali
ORTODONZIA FUNZIONALIZZANTE
L'importanza di un trattamento in grado di correggere le asimmetrie strutturali
Nell'immagine sopra di sinistra possiamo vedere come, all'inizio della terapia, il paziente presenti un'importante asimmetria delle ossa mascellari: l'emimascellare sinistro (rosso) risulta iposviluppato rispetto all'emimascellare destro. Paragonando i due emimascellari a dei palloncini, e l'input di crescita all'aria che li gonfia, vediamo come uno sia più sgonfio dell'altro. Se avessimo applicato un espansore del palato avremmo distanziato i due palloncini l'uno dall'altro ma non avremmo potuto ottenere il bilanciamento fra i due emimascellari, e l'asimmetria strutturale si sarebbe dunque mantenuta. Vediamo nel modello del paziente rilevato dopo la terapia funzionalizzante come si sia ottenuto il bilanciamento funzionale: non solo i due emimascellari si sono espansi, ma si sono anche simmetrizzati, e i denti hanno assunto una forma d'arcata ottimale. I due palloncini hanno lo stesso quantitativo d'aria al loro interno: la matrice funzionale di crescita del paziente è stata bilanciata e ora potrà proseguire correttamente fino al picco di crescita dell'età puberale, senza recidive.
Questo risultato si può ottenere solamente con una terapia funzionalizzante.