Durante la gravidanza bisogna mangiare 'per due'?
L’alimentazione in gravidanza non è molto diversa da quella nei periodi 'normali'. Sebbene in questa fase sia necessario coprire non solo i bisogni nutritivi della madre ma anche quelli del nascituro, non significa che la gestante debba 'mangiare per due'... Supposizione sicuramente esagerata, nonché sbagliata.
In gravidanza, il fabbisogno aggiuntivo è infatti di 350 kcal al giorno per il secondo trimestre, e di 460 kcal al giorno per il terzo trimestre. Questo leggero aumento in energia giornaliera consente di coprire anche i bisogni del feto, permettendo un normale sviluppo del bambino ed evitando di intaccare le riserve materne di nutrienti. L’aumento di peso consigliato durante la gravidanza dipende dal peso della donna prima di restare incinta. Un adeguato aumento di peso influisce sulla durata della gravidanza e sul peso del neonato: per questo occorre seguire un’alimentazione equilibrata che comprenda diversi pasti suddivisi nell’arco della giornata.
Bisogna assecondare le 'voglie' oppure no?
Le famose 'voglie' non vanno demonizzate, ma non sono un indicatore delle esigenze nutrizionali delle donne in gravidanza. L’alimentazione della gestante richiede qualche attenzione in più nella scelta degli alimenti. In gravidanza aumenta il fabbisogno di proteine, mentre è pressoché invariato quello di carboidrati e di grassi.
Se la donna segue un’alimentazione varia consumando alimenti quali frutta, verdura e legumi, il fabbisogno di vitamine viene soddisfatto e, perciò, non necessita di particolari supplementazioni - con l’eccezione dell’acido folico. Come nel caso delle vitamine, una corretta alimentazione in gravidanza permette di coprire anche il fabbisogno nutrizionale dei minerali, ponendo particolare attenzione al fabbisogno di calcio, ferro e iodio.
È quindi consigliabile seguire un’alimentazione varia che includa, ogni giorno, i diversi gruppi di alimenti.
Ci sono degli alimenti 'vietati' durante la gravidanza?
In Italia e in Europa esiste un sistema di garanzia della sicurezza alimentare efficace e diffuso capillarmente lungo tutta la filiera, basato sulle procedure di autocontrollo degli operatori del settore alimentare e sui controlli ufficiali delle autorità competenti teso a minimizzare o eliminare i rischi microbiologici, chimici e fisici associati agli alimenti.
Tuttavia, per via delle loro specifiche caratteristiche, alcuni prodotti risultano meno adatti alle gestanti o devono essere consumati adottando particolari accortezze. Occorre prestare particolare attenzione alle produzioni domestiche che per loro natura non è possibile assoggettare ai controlli ufficiali. Uno dei compiti del professionista è dunque quello di informare la paziente incinta in merito alle modalità di preparazione, e personalizzarle il piano seguendo le linee guida ministeriali.